Carne coltivata per animali domestici: la prossima novità sostenibile per il settore?
Il Regno Unito da il via libera all’azienda Meatly per la produzione di pet food coltivato: esaminiamo i fattori alla base di questo nuovo settore e il suo rapporto con la carne coltivata per il consumo umano.
14 agosto 2024

I cittadini europei amano gli animali. Quasi la metà di noi ha accolto un animale da compagnia nella propria famiglia e nel 2022 abbiamo speso quasi 30 miliardi di euro in cibo per animali per mantenere in salute ottimale i nostri gatti, cani, conigli, uccelli e pesci. Sempre più spesso ricerchiamo marchi di cibo per animali di qualità superiore con un contenuto di carne più elevato, ma la tendenza a scegliere marchi premium pesa anche sull’ambiente.
Per questo motivo, alcune aziende stanno esplorando innovazioni alimentari come la carne coltivata, per sviluppare opzioni sostenibili di cibo per animali domestici: proprio in questo contesto, la startup britannica Meatly ha ricevuto l’autorizzazione a vendere il suo pollo coltivato per animali domestici nel Regno Unito.
Il cibo per animali domestici è sostenibile?
Il nostro sistema alimentare, e in particolare i prodotti di origine animale come carne e latticini, hanno un impatto particolarmente elevato sull’ambiente. L’allevamento di animali è responsabile del 20% delle emissioni globali di gas serra, pari a quelle di tutti gli aerei, camion, automobili, treni e navi del mondo. La maggior parte della carne che produciamo è destinata al consumo umano, ma una quota significativa, quasi la metà dei 10,5 milioni di tonnellate di cibo per animali domestici venduto ogni anno in Europa, include carne e sottoprodotti animali come frattaglie e sangue. È facile pensare che l’uso di sottoprodotti sia sostenibile, evitando sprechi; tuttavia, essi rappresentano una parte importante dei profitti dell’industria della carne e sono contesi anche da altri settori, come quello dei biocarburanti e dei fertilizzanti.
Secondo una ricerca, l’industria globale del cibo per animali domestici ha un impatto climatico paragonabile a quello di interi Paesi come le Filippine. I terreni agricoli utilizzati per produrre carne e altri ingredienti per alimenti per animali domestici coprono un’area doppia rispetto a quella del Regno Unito. E con la crescente domanda di prodotti premium, questi impatti potrebbero aumentare ulteriormente. Il cibo premium per animali domestici ha infatti un’impronta climatica 3,3 volte maggiore rispetto a quella del cibo per gatti standard e 2,3 volte maggiore rispetto a quella del cibo per cani di media qualità. Per prevenire i peggiori effetti del cambiamento climatico, fermare la deforestazione e ripristinare gli habitat naturali, è importante nutrire i nostri animali domestici in modo più sostenibile. Tuttavia, molti proprietari di animali domestici non sono disposti a rinunciare a carne di pollo e tonno per i propri amici a quattro zampe. Per questo motivo, alcune aziende stanno guardando con interesse all’agricoltura cellulare.
Che cos’è il cibo per animali coltivato?
La carne coltivata è pensata per essere indistinguibile da quella di pollo, maiale, manzo e pesce che consumiamo oggi, ma viene prodotta in fermentatori anziché attraverso l’allevamento di animali. Il processo è paragonabile alla coltivazione di piante da talea in una serra, che fornisce calore, terreno fertile, acqua e nutrienti. Si parte da un piccolo campione di cellule prelevato da un animale, che viene poi coltivato in un fermentatore, simile a quelli utilizzati per la produzione di birra. Questo ambiente controllato riproduce il processo naturale di crescita delle cellule, fornendo calore e nutrienti essenziali – come acqua, proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali – per produrre carne in modo efficiente.
Il risultato è una carne macinata che può essere trasformata in una varietà di prodotti finali, indistinguibili dalla carne prodotta in modo convenzionale. Il cibo per animali domestici coltivato segue lo stesso processo, ma è formulato specificamente per soddisfare le esigenze nutrizionali di cani e gatti. Studi peer-reviewed indicano che la carne coltivata potrebbe ridurre le emissioni di gas serra fino al 92%, diminuire l’inquinamento atmosferico fino al 94% e utilizzare fino al 90% in meno di terra rispetto alla carne bovina tradizionale. Questa innovazione ha il potenziale di soddisfare la crescente domanda globale di carne senza aggiungere ulteriori pressioni sull’ambiente, contribuendo anche a rendere il cibo per animali domestici più sostenibile.
E il cibo per animali domestici a base vegetale?
Accanto agli alimenti per animali domestici coltivati, anche le proteine vegetali e ottenute tramite fermentazione stanno entrando nel mercato, offrendo un’alimentazione completa con un impatto ambientale ridotto. Le ricerche sull’impatto del cibo per animali domestici completamente a base vegetale sui cani suggeriscono che, rispetto al cibo convenzionale, i cani alimentati con diete vegetali tendono ad essere più sani. I cani, essendosi evoluti insieme agli esseri umani, sono infatti in grado di adattarsi a diete più varie rispetto ai loro antenati.
Tuttavia, questo adattamento non si applica a tutte le specie. La creazione di alimenti a base vegetale per carnivori puri, come i gatti, rappresenta una criticità. In questo contesto, la carne coltivata e gli ingredienti come grassi e aminoacidi ottenuti tramite agricoltura cellulare, potrebbero migliorare le opzioni di cibo per animali domestici a base vegetale. Queste innovazioni offrono possibilità più sostenibili e rispettose del benessere animale, contribuendo a massimizzare sia la salute dei nostri animali domestici sia quella del pianeta.
Qual è la differenza tra il cibo coltivato per animali da compagnia e la carne coltivata per gli esseri umani?
Mentre il gusto e la nutrizione sono fondamentali per il successo del cibo coltivato per animali da compagnia, la carne coltivata per gli esseri umani deve rispettare standard normativi molto più rigorosi e richiede uno sviluppo del prodotto molto più avanzato per conquistare chef, critici gastronomici e, naturalmente, consumatori. La carne coltivata è già stata approvata per la vendita a Singapore e negli Stati Uniti, ma per essere venduta in Europa, necessita dell’approvazione delle autorità regolatorie europee, un processo che includerà una valutazione approfondita e basata su prove della sicurezza e del valore nutrizionale della carne coltivata, che durerà almeno 18 mesi.
Anche se l’Europa applica standard severi agli alimenti per animali domestici, il processo per portare questi prodotti sul mercato è generalmente più rapido. Pertanto, è probabile che il cibo coltivato per cani e gatti arrivi sugli scaffali prima delle salsicce e delle bistecche coltivate per il consumo umano. Meatly, ad esempio, prevede di lanciare i primi campioni di cibo per animali domestici coltivati entro la fine di quest’anno. Più scienziati e innovatori lavorano allo sviluppo della carne coltivata, più velocemente il settore avanzerà, contribuendo positivamente all’industria alimentare in generale.
Per fare in modo che la carne coltivata conquisti i palati umani e per sfruttare appieno i suoi benefici potenziali – dal miglioramento della sicurezza alimentare al supporto per l’agricoltura rigenerativa – sono essenziali investimenti pubblici e privati nella ricerca e nelle infrastrutture. Solo così sarà possibile rendere la carne coltivata accessibile e conveniente per le persone in tutta Europa.