Investimenti nelle proteine alternative in Europa: l’evoluzione del settore
I dati più recenti sugli investimenti nelle proteine alternative in Europa offrono spunti preziosi sull’evoluzione del settore e sulle sfide che ancora si trova ad affrontare.
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08 agosto 2024

Secondo Net Zero Insights, il settore della fermentazione in Europa è in piena crescita, avendo raccolto oltre 164 milioni di euro nei primi sei mesi del 2024, rispetto ai 100 milioni dell’intero 2023. Le aziende specializzate nella fermentazione di biomassa, che utilizza metodi simili alla produzione di birra o yogurt per coltivare grandi quantità di micoproteine da funghi, hanno raccolto poco più di 115 milioni di euro rispetto ai 67 milioni del 2023. Quelle che lavorano sulla fermentazione di precisione, utilizzando organismi come il lievito per produrre ingredienti come eme e proteine di uova e latte, hanno raccolto 49 milioni di euro, in aumento rispetto ai 33 milioni dell’anno precedente.
Focus sull’incremento della produzione
È positivo vedere un crescente interesse da parte degli investitori in questo settore emergente, ma è altrettanto interessante notare a cosa vengono destinati questi fondi. Molte aziende di fermentazione che hanno ricevuto investimenti significativi stanno sfruttando i sottoprodotti dell’industria agricola e alimentare come fonte di alimentazione sostenibile, contribuendo a produrre cibo in modo più efficiente ed economico, due aspetti molto attraenti per gli investitori.
Queste aziende stanno inoltre utilizzando i fondi per espandere e costruire l’infrastruttura necessaria per portare i loro prodotti più vicini alla commercializzazione. Ad esempio, la tedesca ProteinDistillery, che ha raccolto 15 milioni di euro, e Infinite Roots, che ha raccolto 53 milioni di euro, stanno cercando di produrre micoproteine su scala utilizzando materie prime provenienti da industrie come quella della birra, mentre la finlandese Enifer ha raccolto 36 milioni di euro per mettere in funzione il proprio impianto di produzione di micoproteine.
La mancanza di infrastrutture è uno dei principali ostacoli per il settore della fermentazione in Europa, quindi è incoraggiante vedere le startup concentrarsi sulla costruzione delle strutture necessarie per avvicinare questi prodotti al mercato. Tuttavia, la costruzione di impianti pilota e fabbriche è un processo costoso e le aziende non possono fare affidamento solo sul capitale di rischio per questi progetti. Al contrario, i governi dovrebbero fornire supporto, finanziamenti e garanzie alle aziende di proteine alternative per facilitare l’espansione delle infrastrutture e attrarre ulteriori investimenti.
Un settore ancora immaturo
I dati del 2023 mostrano che, sebbene gli investimenti totali nelle aziende di proteine alternative siano aumentati rispetto al 2022, gran parte di questo incremento è attribuibile a una sola azienda: la svedese Oatly, specializzata in latticini a base vegetale, che ha attratto 391 milioni di euro in due operazioni nel 2023.
Anche se i 79 milioni di euro raccolti dalle aziende a base vegetale nella prima metà del 2024 sembrano pochi rispetto ai 553 milioni del 2023, i livelli di investimento sono più lineari e simili se si escludono gli accordi di Oatly. Questo dimostra che il settore è ancora immaturo, e che le operazioni di singole aziende possono avere un impatto significativo sui dati complessivi.
Nonostante il settore a base vegetale nel complesso non stia attirando i grandi round di finanziamento di qualche anno fa, diverse aziende di successo continuano a ricevere investimenti consistenti, come la spagnola Heura, che ha raccolto 40 milioni di euro, e la britannica THIS, che ha raccolto 25 milioni di euro (21,4 milioni di sterline). Le aziende europee di carne coltivata, invece, hanno raccolto 45 milioni di euro nei primi sei mesi di quest’anno, quasi la metà dei 116 milioni raccolti nel 2023. Gran parte di questi fondi è destinata all’espansione del settore, come i 40 milioni di euro raccolti da Mosa Meat per prepararsi all’ingresso sul mercato.
Il contesto globale degli investimenti
È importante considerare questi dati nel contesto di un difficile scenario di investimenti internazionali, che ha visto gli investitori diventare molto più cauti negli ultimi anni. L’incertezza economica e l’aumento dell’inflazione hanno portato a un calo generalizzato. Il finanziamento delle startup globali è diminuito del 38% nel 2023, raggiungendo i livelli più bassi dal 2018; gli investimenti nelle startup del settore food tech sono diminuiti del 61% lo scorso anno, e gli investimenti focalizzati sulla sostenibilità sono in calo nella prima metà di quest’anno.
Come emerso in un recente webinar di PitchBook, sebbene gli esperti di investimenti globali siano ottimisti sul fatto che il peggio sia ormai passato, consigliano di non aspettarsi un forte rimbalzo quest’anno. Un trend rilevante è che, nonostante il numero di accordi sia diminuito nella prima metà di quest’anno rispetto al 2023, il valore di tali accordi è effettivamente aumentato, dimostrando che gli investitori sono disposti a investire molto, ma solo in aziende con metriche solide.
Hanno inoltre sottolineato che i settori tech e dell’innovazione necessitano del supporto governativo per stimolare gli investimenti del settore privato. Questo vale in particolare per le proteine alternative, che richiedono ingenti investimenti di capitale per costruire impianti produttivi e infrastrutture per la produzione in scala, e devono competere in un’industria alimentare molto Per massimizzare i benefici climatici, economici e sociali delle proteine alternative, è essenziale che i governi forniscano finanziamenti adeguati e supporto normativo al settore, mentre le istituzioni finanziarie dovrebbero garantire l’accesso a capitali per le fasi di espansione. Parallelamente, l’industria alimentare tradizionale deve assumere un ruolo attivo, sviluppando partnership strategiche. Per esempio quella tra il produttore di mozzarella Leprino Foods Company e l’azienda di fermentazione di precisione Fooditive Group per incrementare la produzione di caseina non animale; oppure la collaborazione tra la spagnola Palacios e The EVERY Company per utilizzare uova senza animali nelle sue omelette.
Gli investimenti privati hanno avuto un ruolo centrale nel favorire la crescita delle aziende nel campo delle proteine vegetali, della carne coltivata e della fermentazione. Tuttavia, nuovi approcci di finanziamento e la collaborazione con attori affermati dell’industria alimentare saranno essenziali per sostenere gli obiettivi europei in materia di sicurezza alimentare, sostenibilità e crescita economica.
Metodologia
Per determinare l’attività di investimento, il Good Food Institute ha utilizzato il proprio database aziendale per compilare un elenco di aziende che lavorano su fonti proteiche alternative (nei settori plant-based, della fermentazione e della carne coltivata) coperte da Net Zero Insights. Non sono state incluse aziende che lavorano anche su proteine alternative ma non come parte centrale del loro business. Anche le aziende in fase molto precoce di sviluppo e che non hanno ancora un profilo su Net Zero Insights non sono state incluse nell’analisi. Per le aziende identificate, il capitale investito è stato determinato utilizzando il database di Net Zero Insights. Poiché stiamo continuamente migliorando il nostro set di dati e abbiamo cambiato la fonte dei dati quest’anno, i dati potrebbero differire da quelli precedentemente pubblicati da GFI.
Si noti che ‘capitale investito’/’investimento’ comprende finanziamenti di acceleratori e incubatori, investimenti informalil, prestiti ponte, debito convertibile, venture corporate, equity e crowdfunding di prodotto, operazioni di debito generali, crowdfunding di debito, finanziamenti seed, capitale di rischio in fase iniziale, capitale di rischio in fase avanzata, crescita/espansione private equity, capitalizzazione, joint venture e collocamenti privati. I dati utilizzati in questo blog sono stati convertiti da dollari USA utilizzando il tasso di cambio medio per il 2023 e il 2024 (1$ = 0,92€).