L’Europa scommette sulla fermentazione per innovare il sistema alimentare

La nuova strategia europea per le scienze della vita pubblicata dalla Commissione Europea mette in evidenza il potenziale della fermentazione come strumento chiave per migliorare la sostenibilità del sistema alimentare.

2 luglio 2025

Foto: Onego Bio

La nuova strategia della Commissione Europea riconosce ufficialmente che le tecnologie avanzate di fermentazione hanno un “potenziale significativo” per produrre ingredienti alimentari innovativi e sostenibili, realizzati a partire da materie prime rinnovabili e con un basso impatto ambientale e lancia un piano di investimento da 350 milioni di euro per sviluppare e ottimizzare ricerca e sviluppo in questo campo.

La fermentazione è anche utilizzata da numerose aziende europee per la produzione di proteine sostenibili attraverso due principali applicazioni:

Il documento riconosce che anche se le startup e le PMI europee stanno eccellendo in queste tecnologie, la produzione su scala è costosa e difficile da raggiungere, evidenziando la necessità di un piano strutturato per supportare l’innovazione in questo settore. Per affrontare queste sfide, la strategia propone azioni concrete, tra cui:

La strategia promette anche il coinvolgimento della comunità scientifica per chiarire il dibattito sugli alimenti ultra-processati e rafforzare la fiducia dei consumatori. Su questo tema, la Physicians Association for Nutrition (PAN International) e il Good Food Institute Europe (GFI Europe) hanno recentemente pubblicato una nuova risorsa per i professionisti sanitari che chiarisce le evidenze scientifiche aggiornate sulla carne plant-based e i benefici per la salute.

Un’occasione per l’Europa (e per l’Italia)

La nuova strategia rappresenta una concreta occasione per supportare startup e PMI nel trasformare la ricerca scientifica in soluzioni alimentari innovative, sfruttando il know-how già presente nei centri di eccellenza europei. Un’opportunità che si inserisce in un contesto globale in cui la domanda di proteine è destinata ad aumentare del 50% entro il 2050.

Le proteine alternative – dagli alimenti plant-based agli ingredienti ottenuti tramite fermentazione – possono offrire una risposta concreta a questa sfida, contribuendo non solo alla riduzione dell’impatto ambientale, ma anche al rafforzamento della sicurezza alimentare e della competitività economica del continente.

In occasione dell’evento “Circolarità in Fermento”, organizzato da GFI Europe insieme all’Ambasciata di Danimarca e Federchimica Assobiotec, Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri, ha evidenziato come anche l’Italia debba partecipare attivamente al dialogo internazionale per sviluppare tecnologie in grado di affrontare sfide globali come la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale, sottolineando il potenziale delle biotecnologie – in particolare la fermentazione di precisione – nel rafforzare la competitività delle imprese all’interno dell’economia circolare.

A livello nazionale cresce, infatti, il sostegno verso approcci produttivi più innovativi. Con la Danimarca – paese leader nel settore delle biosoluzioni come la fermentazione – pronta ad assumere la presidenza del Consiglio dell’UE, l’attenzione europea verso soluzioni basate su scienza e sostenibilità è in aumento.

Un recente studio ha stimato che in Germania, con politiche di sostegno mirate, le proteine alternative, comprese quelle derivate dalla fermentazione, potrebbero generare fino a 65 miliardi di euro per l’economia tedesca e creare 250.000 nuovi posti di lavoro entro il 2045.