Focus su…Finlandia – la stella polare delle proteine alternative
Negli ultimi anni, la Finlandia è diventata una potenza nel settore delle proteine alternative – anche se chi ci vive potrebbe non rendersene ancora conto. Il reportage di Carlotte Lucas, Head of Industry di GFI Europe.

Negli ultimi anni, la Finlandia è diventata una potenza nel settore delle proteine alternative – anche se chi ci vive potrebbe non rendersene ancora conto. Il reportage di Carlotte Lucas, Head of Industry di GFI Europe.
La Finlandia eccelle nell’innovazione scientifica, posizionandosi quasi in cima alla classifica per numero di ricercatori che lavorano sulle proteine alternative per milione di abitanti. Le startup finlandesi hanno attratto investimenti impressionanti, raccogliendo quasi 107 milioni di dollari (circa 101 milioni di euro) lo scorso anno – due volte e mezzo l’importo raccolto nel 2023.
Eppure, come ha sottolineato Jukka Kajan, direttore esecutivo di Pro Vege – l’associazione finlandese dei prodotti a base vegetale – durante la mia recente visita: “I finlandesi sono troppo modesti. Ci sono tantissime innovazioni straordinarie nel settore delle proteine alternative qui in Finlandia. Dovrebbero essere in prima pagina ed essere motivo di orgoglio nazionale, ma nessuno ne parla davvero.”
Sono arrivata in Finlandia in un freddo gennaio per assistere di persona a questa silenziosa rivoluzione e capire le ragioni dietro l’ascesa, ancora poco conosciuta, del Paese in questo settore.
La mia prima tappa è stata il nuovo stabilimento commerciale di Solar Foods a Vantaa, alla periferia di Helsinki. L’impianto, dotato di un bioreattore da 20.000 litri, è stato costruito per supportare lo sviluppo su scala industriale della loro proteina Solein, prodotta tramite fermentazione utilizzando anidride carbonica, acqua ed elettricità generata dal sole.
La polvere gialla risultante ha un sapore neutro, ma proprio questa caratteristica la rende un ingrediente estremamente versatile, capace di sostituire qualsiasi altra proteina.
Uno chef ha dimostrato la versatilità del prodotto preparando piatti deliziosi, dai tortellini alle zuppe. Sebbene Solein abbia un enorme potenziale nell’alta cucina, il suo elevato contenuto proteico lo rende adatto anche ad altri usi, come negli integratori per lo sport.
Di recente, la startup italiana KelpEat ha annunciato il lancio di un nuovo snack ad alto contenuto proteico realizzato proprio con Solein.
Tecnologie antiche per il cibo del futuro
Ho poi visitato l’impianto pilota di Enifer, una startup che produce micoproteine a Espoo, per scoprire un altro aspetto affascinante del settore delle proteine alternative in Finlandia: la capacità di riutilizzare tecnologie storiche per la produzione alimentare moderna.
La tecnica utilizzata da Enifer è stata sviluppata negli anni ’60 per trasformare gli scarti dell’industria della cellulosa in mangime per animali, ma è rimasta inutilizzata per decenni in seguito al declino dell’industria del legno. Solo recentemente i ricercatori del VTT Technical Research Centre of Finland hanno riportato in vita questo processo, adattandolo per produrre proteine alternative da sottoprodotti di lavorazione facilmente reperibili.
Curiosamente, poiché questa tecnologia era originariamente utilizzata su larga scala, gli scienziati hanno dovuto invertire il consueto percorso dell’innovazione: ridurre la produzione a livello pilota per studiarne l’applicazione nel nuovo contesto, prima di poterla nuovamente ampliare.
La fabbrica di startup delle proteine alternative
Il VTT è uno dei principali motori del successo della food tech finlandese e ha dato vita a molte startup del Paese. Oltre a Enifer e Solar Foods, da questo ecosistema è nata anche Onego Bio, una startup di fermentazione di precisione che sviluppa albumi d’uovo senza origine animale, sfruttando l’eccellenza finlandese nella fermentazione.

Ho avuto l’opportunità di visitare le straordinarie strutture pilota del VTT in occasione di un mio intervento durante un evento di Pro Vege.
Il settore dell’innovazione alimentare in Finlandia è inoltre sostenuto in modo unico da prestiti e sovvenzioni di Business Finland, l’ente governativo per lo sviluppo imprenditoriale, che ha permesso a realtà come Solar Foods di crescere rapidamente. Anche Nordic Foodtech VC, un fondo di investimento specializzato nell’innovazione alimentare, gioca un ruolo chiave nel supportare le startup nelle prime fasi di sviluppo.
Materie prime locali
Un altro elemento distintivo del settore delle proteine alternative in Finlandia è l’impegno nell’utilizzo di materie prime locali. Aziende di prodotti a base vegetale si riforniscono direttamente dagli agricoltori finlandesi e gestiscono l’intera filiera produttiva, garantendo una supply chain interamente nazionale.
Happy Plant Protein, un’altra startup nata dal VTT, sta sviluppando nuove tecniche di estrusione delle proteine vegetali utilizzando esclusivamente materie prime locali, evitando la soia importata e puntando invece su fave e avena. Questa strategia non solo migliora la sostenibilità delle aziende e garantisce un reddito agli agricoltori locali, ma risponde anche alla preferenza dei consumatori finlandesi per i prodotti nazionali.
Sebbene le proteine vegetali stiano conquistando sempre più spazio sugli scaffali dei supermercati, il mercato è ancora dominato da aziende locali piuttosto che da grandi marchi multinazionali. Questo crea un ecosistema autosufficiente, ma pone anche delle sfide alle startup che vogliono espandersi a livello internazionale.
La necessità di infrastrutture per la crescita
Nonostante il vibrante ecosistema di startup, molte incontrano difficoltà nel passaggio alla produzione su larga scala.
L’approccio pubblico-privato del Paese ha finora attratto investimenti, ma la Finlandia non dispone degli stessi capitali di alcuni dei suoi vicini scandinavi. Secondo Jukka e altri leader del settore, sarà fondamentale attirare investimenti internazionali – in particolare da paesi come Danimarca e Norvegia – per consentire alle startup finlandesi di crescere oltre il mercato interno.
Eppure, nonostante le solide istituzioni di ricerca, il supporto governativo e una forte attenzione alla sostenibilità, la Finlandia non è ancora riuscita a far percepire il proprio potenziale nel settore delle proteine alternative ai politici e all’opinione pubblica. Jukka e i suoi colleghi stanno lavorando proprio per cambiare questa situazione.
Finora, la Finlandia è stata un gigante silenzioso del mondo delle proteine alternative – ma i suoi straordinari successi meritano di essere celebrati a gran voce.