Nuovo report: oltre un quarto di tutta la ricerca europea sulle proteine alternative pubblicata nel 2023

Una nuova analisi di GFI Europe rivela la rapida crescita della ricerca europea sulle proteine alternative, con più di un quarto di tutti gli studi pubblicati l’anno scorso in un contesto di finanziamenti record.


31 ottobre 2024

Our science and technology team works to advance sustainable protein research

Il rapporto dell’associazione no-profit e think tank Good Food Institute Europe (GFI Europe) ha rilevato che il 26% degli articoli di ricerca accademica (472) che esaminano gli alimenti a base vegetale, la carne coltivata e gli alimenti prodotti mediante fermentazione sono stati pubblicati nel 2023, rispetto agli appena 19 del 2010.

Parallelamente, un altro rapporto ha registrato un aumento senza precedenti dei finanziamenti pubblici e filantropici per la ricerca sulle proteine alternative in Europa, passati dai 63 milioni di euro del 2020 ai 290 milioni di euro del 2023.

Secondo GFI Europe, questi dati testimoniano il grande potenziale della regione, ma sottolineano anche che il settore è ancora agli albori e rischia di essere penalizzato da ostacoli come la scarsa collaborazione internazionale, finanziamenti instabili e alcune aree di ricerca chiave ancora poco esplorate.

L’analisi ha rilevato che:

  • I ricercatori del Regno Unito sono in testa, con 255 pubblicazioni, seguiti dalla Germania con 243 e dai Paesi Bassi con 199. 
  • L’Italia ha il maggior numero di ricercatori, con 504, nonostante la posizione controversa del governo sulle proteine alternative.
  • Paesi come l’Irlanda, la Finlandia e la Danimarca hanno pubblicato 20 articoli per milione di abitanti.
  • I ricercatori che si occupano di proteine alternative collaborano a livello internazionale molto meno di quelli di altre discipline: solo il 39% di questi studi è stato realizzato in collaborazione con colleghi di altri Paesi, una percentuale molto più bassa rispetto alle medie dell’UE (56%) e del Regno Unito (64%). Nonostante ciò, l’analisi evidenzia il potenziale di impatto globale dei ricercatori europei, dato che i lavori esistenti hanno accumulato migliaia di citazioni in 144 Paesi, in particolare Cina, India e Stati Uniti.

La ricerca sulle proteine di origine vegetale domina il settore, con il 64% di tutte le pubblicazioni e il più rapido tasso di crescita annuale. La ricerca sulla carne coltivata e sugli alimenti ottenuti tramite fermentazione rimane poco sviluppata, con un numero di pubblicazioni altalenante e addirittura in calo in alcuni anni. La  ricerca sui progressi tecnici necessari per portare questi alimenti più vicini alla commercializzazione rimane poco approfondita, mentre un’ampia gamma di aree chiave – come la progettazione dei fermentatori necessari per scalare la produzione di carne coltivata – è sottofinanziata e trascurata. 

Un mosaico incoerente di finanziamenti 

Il quadro dei finanziamenti è incoerente in tutta Europa, con i Paesi che adottano approcci diversi e regioni che creano le proprie nicche..

  • L’UE è in testa, con la Commissione europea che ha stanziato 252 milioni di euro, metà dei quali sono stati investiti nel 2023 e all’inizio del 2024, principalmente dal programma di punta Horizon Europe
  • La Danimarca ha finanziato più ricerca di qualsiasi altro Paese, investendo 96 milioni di euro e affermandosi come potenza nel settore delle proteine vegetali.
  • I Paesi nordici – che comprendono anche Norvegia, Svezia e la Finlandia, specialista della fermentazione – hanno investito complessivamente un quinto del totale europeo. 
  • Il Regno Unito si è piazzato al secondo posto con 90 milioni di euro, grazie alla creazione di una rete di centri di ricerca da parte dell’ente britannico per la ricerca e l’innovazione.
  • I Paesi Bassi sono al primo posto per gli investimenti nella carne coltivata, con 67 milioni di euro, la maggior parte dei quali sono stati stanziati dal National Growth Fund.
  • Gli investimenti spagnoli provengono tendenzialmente dai governi regionali, mentre la Francia ha puntato sul settore plant-based.

Finora, la maggior parte dei finanziamenti è stata destinata agli alimenti di origine vegetale, ma governi ed enti finanziatori stanno mostrando un crescente interesse per la carne coltivata. Inoltre, per la prima volta, gli investimenti pubblici nella fermentazione supereranno i 100 milioni di euro quest’anno. 

La dott.ssa Stella Child, Research and Grants Manager di GFI Europe, ha dichiarato: “Per la prima volta, questo rapporto analizza lo stato della ricerca europea sulle proteine alternative, rivelando un settore in rapida crescita che offre opportunità straordinarie. Tuttavia, emerge anche un approccio incoerente ai finanziamenti e l’urgenza di costruire una rete più integrata.

“Per valorizzare questa crescente competenza e garantire che le innovazioni sviluppate dagli scienziati europei possano essere commercializzate a livello locale, governi ed enti finanziatori devono favorire maggiori opportunità di collaborazione e fornire risorse mirate per sostenere la ricerca nelle aree ancora trascurate.”