Meat-sounding per la carne vegetale: sette italiani su dieci a favore
Un nuovo sondaggio rivela che i consumatori italiani ritengono che termini come ‘hamburger’ e ‘latte’ siano appropriati per i prodotti plant-based.
Un nuovo sondaggio rivela che i consumatori italiani ritengono che termini come ‘hamburger’ e ‘latte’ siano appropriati per i prodotti plant-based.
Un nuovo studio rileva che il passaggio a proteine di origine vegetale, coltivate e derivate dalla fermentazione potrebbe ridurre la dipendenza dalle importazioni fino al 75% e sollecita i politici a supportare gli agricoltori nel cogliere le opportunità offerte dal settore.
In alcuni Paesi europei, il latte vegetale è soggetto a un’imposta sul valore aggiunto (IVA) significativamente più alta rispetto al latte animale, ma alcuni Stati stanno lavorando per garantire maggiore equità.
Il Governo Italiano ha sottratto all’esame dell’Unione europea il disegno di legge che vieta la produzione e la commercializzazione della carne coltivata e impedisce di usare termini come “salame” o “bistecca” per prodotti a base di proteine vegetali.
“La notizia diffusasi in Italia secondo cui la Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo avrebbe adottato un divieto riguardante la carne coltivata è errata” hanno affermato gli esperti del think tank no-profit Good Food Institute Europe.
All’Alleanza Italiana per le Proteine Complementari, recentemente costituita, non è stato possibile prendere parte alle audizioni poiché sono diventate pubbliche solo quando il termine per poter partecipare era scaduto.
Questa risorsa esaustiva sarà uno strumento prezioso per i responsabili politici e gli stakeholder del settore della carne coltivata: ecco gli aspetti più interessanti di questo documento.