Cross-pillar

Blog Policy

Come la nuova Commissione europea può aumentare la competitività dell’UE attraverso la diversificazione proteica

Con l’insediamento della nuova Commissione Europea, l'UE ha l'opportunità di accellerare sulla diversificazione proteica. Un ambito chiave, ancora largamente sottovaluato, che potrebbe contribuire a risolvere alcune delle sfide ci troviamo ad affrontare.

Our science and technology team works to advance sustainable protein research
Blog Ricerca scientifica

Nuovo report: oltre un quarto di tutta la ricerca europea sulle proteine alternative pubblicata nel 2023

Una nuova analisi di GFI Europe rivela la rapida crescita della ricerca europea sulle proteine alternative, con più di un quarto di tutti gli studi pubblicati l'anno scorso in un contesto di finanziamenti record.

University of Leeds
Blog Policy

Il governo britannico investe 15 milioni di sterline nel nuovo National Alternative Protein Innovation Centre (NAPIC) per commercializzare le proteine alternative

Il governo britannico ha annunciato un investimento di 15 milioni di sterline per la creazione del National Alternative Protein Innovation Centre (NAPIC), con l'obiettivo di accelerare la commercializzazione di proteine alternative e sostenere lo sviluppo di alimenti a base vegetale, coltivati o prodotti mediante fermentazione. Oltre ai fondi governativi, il progetto riceverà altri 23 milioni di sterline da partner pubblici e privati.

Roma
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Proteine alternative in Italia

L'Italia, patria del buon cibo e della dieta mediterranea, si distingue anche nel campo delle proteine complementari. Grazie alla sua ricca tradizione culinaria, il Paese ha la possibilità di giocare un ruolo fondamentale per l'innovazione e la creazione di un sistema alimentare più sostenibile e diversificato.

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Le politiche italiane sulle proteine complementari

Nel 2023 l’Italia ha introdotto il divieto di produzione e commercializzazione di carne coltivata, diventando il primo paese al mondo a vietare questo alimento, prima ancora che divenisse disponibile sul mercato nazionale ed europeo. Il provvedimento introduce anche delle significative limitazioni per le etichette dei prodotti vegetali, vietando l’utilizzo di nomi come ‘salame’ o ‘bistecca’.